Spesso ci si può ritrovare nella situazione di dover sostituire un vecchio alimentatore. Come interpretare i dati sull'etichetta dell'alimentatore?
Nell’etichetta degli alimentatori dei vari dispositivi a basso voltaggio sono riportati diversi dati relativi alle loro caratteristiche. Di solito sono segnate le caratteristiche della corrente in entrata e della corrente in uscita, Volt e Ampere, o Watt. Sono in pratica le grandezze che definiscono le caratteristiche di un flusso elettrico.
Spesso alcune delle grandezza in uscita non sono riportate. La buona notizia è che da due grandezza si possono ricavare la terza, visto che Volt, Watt e Ampere sono in relazione tra loro con queste formule:
Watt = Volt x Ampere
Ampere = Watt / Volt
Volt = Watt / Ampere
Ora leggiamo l’etichetta su un alimentatore:
AC/DC significa che questo adattatore converte da corrente AC (corrente alternata, la corrente che comunemente si trova nelle prese 220 domestiche, a corrente DC (corrente continua, la corrente di solito dei dispositivi a basso voltaggio, come router, switch, etc).
Poi Input, cioè a quali prese si può collegare, in questo caso prese sia italiane/europee (240V), sia USA (110V).
Gli Hertz, la frequenza, viene qui indicata la comune frequenza della corrente, questo dato non si discosterà mai molto.
Vari simboli sparsi, il CE, i due quadrati indicano che non è necessaria la terra (il pin centrale di solito nei cavi di alimentazione per PC o elettrodomestici), la casa che indica che è per uso interno, il bidone che il prodotto non deve essere smaltito come rifiuto non selezionato ma deve essere inviato a strutture di raccolta separate per il recupero e il riciclaggio.
Il simbolino sotto ai simboli indica che il + centrale è all’interno e il -, il polo negativo è all’esterno, anche qui non ci si discosterà quasi mai da questa configurazione, è comunque bene controllare.
Ora la parte più interessante, la corrente in uscita.
Indica 5 Volt e 3 Ampere. Gli ampere a volte sono segnati come milliAmpere (mAh). Sono sempre ampere, per esempio 500 mAh corrispondono a 0,5 Ampere. Possiamo intanto calcolare i Watt: VoltxAmpere, quindi potenza massima 15 Watt.
Quindi cosa si potrà collegare? Il dispositivo da collegare dovrà essere a 5 Volt e qui non si scappa. Di solito c’è un po’ di tolleranza, per esempio 5 Volt o 4,5 Volt spesso sono equivalenti. Esistono ovviamente alimentatori di diverso voltaggio, per esempio
oltre a quelli a 5 Volt,
a 12 Volt con voltaggio regolabile, Con connettore USB-C o
per notebook.
La parte interessante sono gli Ampere: il dispositivo che si collega può essere meno potente, per esempio 2 Ampere (3A sull’alimentatore indica la potenza
massima erogata) ma nel caso si colleghi un dispositivo che richiede più potenza, per esempio 5 Ampere, potrebbe non funzionare, o funzionare più lentamente, o nel caso di una batteria ricaricarsi in più tempo, o non ricaricarsi affatto.
Quindi se si deve scegliere un adattatore di ricambio per un dispositivo, bisognerà verificare che in entrata la tensione (i Volt) sia quella del paese dove si deve collegare, 110 volt o 220 volt.
Per quanto riguarda il voltaggio in uscita ci deve essere la corrispondenza esatta, il nuovo alimentatore deve avere un Amperaggio uguale o superiore a quello del vecchio alimentatore. Ma senza esagerare, se gli Ampere forniti dal nuovo alimentatore sono troppo superiori a quelli richiesti dal dispositivo, questo potrebbe andare in protezione e bloccarsi!
Si deve verificare che il polo positivo sia all’interno (di solito è così), e che il tipo di corrente sia coerente con quello precedente AC o DC.
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